Moltissime le nuove proposte di Klain Robotics al mercato italiano, per soluzioni d’avanguardia nella factory automation
L’automazione industriale gode di ottima salute e l’Italia, secondo Paese in Europa, per capacità progettuale di impianti e soluzioni dedicate, è in piena attività per rispondere a una domanda sempre più raffinata. Un termometro molto importante di questo mercato in gran movimento è rappresentato dall’ampia offerta che l’azienda bresciana K.L.A.IN.robotics propone al mercato italiano, con le soluzioni all’avanguardia progettate dai brand internazionali nell’ambito dei robot per il mondo della factory automation e dei componenti della meccatronica. “Le novità sono diverse e in ogni ambito – spiega l’ingegner Fabio Greco -, perché l’automazione continua a crescere e la manifattura italiana dedicata non è seconda a nessuna per qualità e originalità delle soluzioni proposte”. Molti gli esempi possibili: la nuova serie VM, con sbraccio da 1500/1800mm e payload 25kg, e la serie VLA con sbraccio da 2.500mm e payload 40kg; Denso presenta anche una serie di Scara light, per soddisfare la richiesta sempre più elevata di robot per applicazioni poco impegnative. Compatto e leggero, l’LPH-040 è un robot a 4 assi costruito per gestire un carico utile fino a 3 Kg, con un sbraccio massimo di 400mm e asse Z da 150mm. In arrivo altri 2 modelli ma non abbiamo ancora una data precisa. Hyundai lancia la nuova sere di robot collaborativi ed inoltre ha una nuova serie di robot compatti e veloci, declinata in cinque esemplari. K.L.A.IN.robotics distribuisce anche gli alimentatori flessibili del brand Eyefeeder e propone i prodotti del brand Effimat per la gestione di grandi volumi di componentistica medio/piccola.
In virtù delle solide conoscenze, dell’affidabilità e delle competenze che K.L.A.INrobotics conferma, l’azienda è in costante crescita. Nel 2020 ha finalizzato l’assunzione di altri sei collaboratori e a maggio inaugurerà la nuova sede vicino all’uscita “Brescia Centro” dell’A4. “Il nostro sguardo è rivolto a un futuro promettente – conclude Greco -, con l’auspicio che tra tre o quattro anni anche questa nuova sede non sia più sufficiente a contenere l’attività”.
Il Sole 24 Ore, 20 aprile 2021