RayBotics, neonata start-up, spin-off di due storiche realtà italiane (Klain Robotics e Gruppo Purity) operanti nel settore delle nuove tecnologie e nella robotica industriale, collaborativa e mobile, nasce ad aprile grazie all’intuizione dei due Co-Founder, Fabio Greco e Enzo Catenacci che, in piena emergenza sanitaria, decidono di affrontare una nuova sfida: mettere in campo le loro conoscenze per creare il primo robot (PHS) 100% made in Italy che, grazie ad una combinazione di raggi Uv-C e Ozono è in grado di debellare i virus andando a compiere una sanificazione approfondita degli ambienti, senza l’utilizzo di prodotti chimici e debellando sino al 99% dei patogeni presenti sul tutte le superfici.
“Erano i primi di marzo – racconta Fabio Greco, Co-Founder RayBotics – quando con Enzo ci siamo incontrati a Brescia, in quello che è stato il nostro ultimo aperitivo prima del lockdown e, analizzando le tecnologie utilizzate fino a quel momento per la sanificazione industriale, ci siamo subito resi conto che i dispositivi attualmente sul mercato (di cui nessuno italiano peraltro) utilizzavano tutti con successo gli Uv-C ma avevano un grande limite perché non erano in grado di disinfettare le zone d’ombra non colpite dai raggi.”
Il nome Raybotics è il connubio tra “raggio” e “robotica”, gli elementi principali dei prodotti realizzati dall’azienda: i PHS.
“Abbiamo scelto di partire dal raggio – spiega Enzo Catenacci, Co-Founder RayBotics – non solo perché è uno degli strumenti che utilizzano i nostri prodotti per la sanificazione, ma anche perché rappresenta per noi il simbolo dell’illuminazione. Una sorta di metafora, come un barlume di speranza in una condizione eccezionale come quella che stiamo vivendo. Un raggio in grado di fluidificare il processo di “riconnessione” alla vita, al mondo, ai suoi bisogni e che permette alla luce ed alle informazioni di viaggiare attraverso tutti i livelli del nostro essere e sbloccare l’accelerazione della nostra evoluzione anche attraverso la robotica: che altro non è che ricerca, tecnologia ed innovazione.”
Raybotics, per lo sviluppo della corporate identity e la creazione del logo si è affidata a Voxart, agenzia di comunicazione con sede a Brescia che da 10 anni si occupa di branding, graphic design e sviluppo di sistemi digitali per il web.
Con un forte approccio human to human, contraddistinto dalla volontà di interpretare al meglio le esigenze dei propri partner, Voxart collabora da sempre con aziende protese all’innovazione. Ecco quindi che, da comune intento di perseguire innovazione e creatività creando progetti stimolanti, nasce la partnership perfetta con Raybotics.
“Per il progetto RayBotics abbiamo lavorato su due aspetti – dichiara l’Arch. Michele Scarpellini, Direttore Creativo Voxart Srl – non solo quello hi-tech che caratterizza l’Azienda, ma anche e soprattutto sulla sua capacità di proporre prodotti come estensioni naturali dell’essere umano. La tecnologia che, quindi, non piega l’uomo al suo volere, ma che al contrario è in grado di plasmarsi alle sue reali necessità.”
Da questo assunto è quindi partita Voxart nella creazione dell’identità visiva di RayBotics. Si è cercato un concept che riuscisse a trasmettere uno dei valori fondamentali, ossia la capacità di creare prodotti userfriendly e assolutamente morbidi nel design e nell’approccio alla soluzione.
Ecco quindi che per il logo è stata scelta la sinuosità delle curve che vuole avvicinare il brand all’utente e fa percepire le qualità “ergonomiche” e umane dei prodotti realizzati, suscitando sensazioni di “familiarità” sia con le forme e, al contempo, anche con la tecnologia avanzata: un’azienda hi-tech ma vicina e al servizio delle persone.
Il logotipo Raybotics ed il monogramma presentano 3 tinte: il blu scuro,colore della sobrietà e dell’eleganza che sa distinguersi, accompagnato poi dal rosso e l’azzurro: due punti colorati che vogliono rappresentare non solo due raggi, ma anche il concetto di intraprendenza creativa e di ricerca, e di un idea duplice tra on/off e caldo e freddo, giocando quindi sulle caratteristiche dei robot nell’utilizzo dei raggi Uv-C.