‘Isola flessibile: nel nome dello sviluppo’ da RMO – GENNAIO/FEBBRAIO 2014

Gammaplast è un’azienda specializzata nel settore dello stampaggio di materie termoplastiche, fondata nel 2001. Si tratta di una realtà imprenditoriale dinamica presente sul territorio della provincia di Pordenone. Per conoscere meglio questa impresa abbiamo incontrato i titolari: Mauro Pol Bodetto e Cristiano Brunetta. “Quando abbiamo deciso di diventare soci – ha esordito Pol Bodetto – e avviare un progetto che fosse nostro ci siamo concentrati su particolari tecnici e design, sia per passione sia perché sapevamo che era un settore di nicchia. Oggi posso dire che la scelta ha avuto successo”. E ha continuato: “Avevamo ben chiaro il nostro core-business e abbiamo potuto sviluppare rapidamente la struttura aziendale. Il nostro entusiasmo, e non di meno il nostro impegno, è stato sempre premiato da buoni risultati di gestione, così l’azienda è sempre cresciuta in modo sostenibile, secondo obiettivi mirati e coerenti”. Ma questo certo non vuol dire monotonia, oggi come in principio i due imprenditori sono ‘a caccia’ di nuove esperienze: non appena consolidato un certo know-how sono già proiettati verso la sfida seguente. L’azienda opera con soddisfazione nel settore del mobile, dedicando molta energia anche nell’affrontare comparti come automotive ed elettronica. Tutto inizia dall’automazione di fabbrica. Da quanto tempo vi occupate di automazione industriale? “In realtà – ha detto Brunetta – possiamo dire che l’automazione sia nata ancor prima dell’azienda, il nostro sodalizio è nato da una visione comune, già quando eravamo solo colleghi, quella di progettare soluzioni per ottimizzare la produzione. Questo perché vogliamo offrire una marcia in più ai nostri servizi”. Già nel 2003 i due soci aprivano un reparto di assemblaggio automatico e, a rapido giro, hanno dotato tutte le presse del reparto stampaggio di robot cartesiani. Un bell’investimento per un azienda appena avviata. “L’operazione – ha continuato Pol Bodetto – è stata assolutamente conveniente, abbiamo ottimizzato le operazioni a bordo macchina e fine linea, e questo ci ha ritornato sia tempi-ciclo molto più snelli, sia una più alta qualità sul prodotto stampato”. Aumentare l’efficienza è un obiettivo costante, e richiede livelli importanti di controllo: Gammaplast ha risposto a questa esigenza investendo sulle risorse interne e monitorando attentamente le proprie attività. Brunetta ha sottolineato che: “Non solo, un altro investimento in cui abbiamo molto creduto e che si è dimostrato fondamentale per il nostro sviluppo è stato l’apertura di un’officina interna per la progettazione e costruzione di stampi e automazioni industriali. Abbiamo avviato il reparto nel 2008, e questa scelta ha avuto il pregio non solo di diversificare ulteriormente l’offerta di mercato in un periodo di conclamata rivoluzione economica, bensì ha anche permesso all’azienda di affrontare nuove e più complesse esperienze, avvalendosi del vantaggio di una gestione interna di tutte le operazioni connesse alla produzione”. Oggi l’azienda può contare su un gruppo di tecnici qualificati, che contribuiscono attivamente alla crescita dei progetti. Vediamo di che cosa si tratta.

Meccatronica, il futuro. La filosofia di diversificare le attività, ottimizzare i processi, circoscrivere e ridurre lo spreco, concentrare gli investimenti su macchinari che assicurassero produttività lunghe ma flessibili, ha trovato un perfetto matrimonio con il progetto di ricerca sulla meccatronica, che rappresenta per l’azienda una nuova possibilità di crescita. La visione aziendale è orientata alla Sinergia, con l’intento di sfruttare al massimo il potenziale tecnologico. L’interesse per la meccatronica, branca sinergica per definizione, è nato quasi naturalmente sempre nel 2008, quando Gammaplast iniziava ad approfondire quali occasioni di sviluppo potesse offrire questa disciplina. Lo studio sulle produzioni interne, svolte fino a quel momento con i macchinari di assemblaggio tradizionali, aveva fatto emergere come queste richiedessero una consistente immobilizzazione di capitale. Quando si parla di produzioni con numeri importanti, è certo che il macchinario ‘tradi zionale’ presenti un vantaggio nel garantirle, di contro le operazioni che il macchinario può svolgere non possono essere modificate se non con investimenti sostanziali In altre parole, il reparto assemblaggio vantava macchinari tanto affidabili quanto costosi, che di contro non si presentavano flessibili, poiché dedicati alla realizzazione di un singolo prodotto.

Tecnologie flessibili in produzione. In un certo senso, quindi, il nuovo progetto nasce in risposta alle esigenze dei clienti. “L’analisi del contesto economico – ha proseguito Brunetta – mostrava una netta richiesta di flessibilità nella gestione delle produzioni, proprio a partire dalle delicate fasi di lancio degli articoli sul mercato. Per noi è stato subito evidente come le aziende si trovassero a convivere con fattori di rischio sempre più elevati, dovendo comunque assicurare la capacità di evitare, o eventualmente assorbire, un errore di investimento”. L’obiettivo di Gammaplast è quindi diventato quello di individuare tecnologie che potessero offrire anzitutto il vantaggio della flessibilità. Da tempo i due imprenditori monitoravano il mercato della robotica antropomorfa, studiando il lavoro delle grandi case e valutando quale fosse il prodotto ideale per le loro esigenze. Essi puntarono su alcune moderne tecnologie presenti sul mercato, per realizzare un nuovo impianto. Entriamo nel dettaglio tecnologico. “Abbiamo cercato di dare valore aggiunto – ha proseguito Pol Bodetto -, di integrare un sistema che davvero offrisse una marcia in più alla produzione. Abbiamo trovato uno spunto davvero interessante nei sistemi di visione, e nelle potenzialità di sviluppo di un software che gestisse l’interazione fra ‘occhio e braccio’. Volevamo riuscire a integrare un impianto che fosse in grado non solo di fare pick & place, ma di farlo in maniera flessibile. L’idea ha destato non poco scetticismo, ma ha comunque aperto un dialogo sul tema e coinvolto svariate aziende ed enti di ricerca. Alcuni dei quali hanno poi attivamente contribuito al progresso del progetto Gammaplast”. Un riconoscimento è arrivato proprio dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che ha assegnato all’azienda un premio per l’Innovazione legata al progetto. Quali sono allora i benefici che potete riscontrare in azienda? Come state gestendo la start-up del progetto? “La collaborazione di alcuni clienti Gammaplast – ha sottolineato Brunetta – ha permesso di provare l’impianto su articoli in produzione corrente e di evidenziare da subito come le attrezzature impiegate nelle lavorazioni di assemblaggio manuale, come dime e sistemi vibranti per l’orientamento dei pezzi, potessero venire re-impiegate nel nuovo impianto”. Inoltre, l’utilizzo degli elementi meccanici preesistenti, ha permesso di avviare nuovi cicli di assiemaggio, più efficienti e flessibili, con un investimento contenuto da parte del cliente. L’esperienza con la robotica antropomorfa ha contribuito ad aumentare l’efficienza produttiva in azienda e non solo, ha reso possibili sperimentazioni anche con materiali di nuova generazione. L’impiego della robotica sta producendo un riflesso positivo su tutta la visione aziendale, in un certo senso, sta permettendo di fare ulteriori miglioramenti delle proposte targate Gammaplast.

Dalla produzione al design. Le nuove soluzioni sviluppate dall’azienda friulana non si limitano alla produzione, ma sono dedicate anche ad altri comparti industriali. “Da sempre abbiamo interesse per l’IM Decoration – è intervenuto Pol Bodetto -, così abbiamo sviluppato in modo sempre più efficiente la capacità di realizzare particolari con alta qualità estetica. Nel primo semestre 2012, abbiamo affrontato un caso di sovra iniezione termoplastica su laminato composito, sia con fibra di vetro sia con fibra di carbonio, il quale presenta particolari necessità di manipolazione e trasformazione”. L’azienda ha curato l’intero processo, costruendo lo stampo per la produzione e realizzando l’automazione dedicata al prelievo dei pezzi e al riscaldamento del laminato, il quale viene formato e stampato in un unico tempo-ciclo. Il processo, che in una prima fase del progetto era stato sviluppato con la robotica cartesiana a tre assi, oggi viene implementato con robot antropomorfo a bordo macchina.

L’isola dei robot. Nel secondo semestre 2013, dopo quasi cinque anni di ricerca e sviluppo, Gammaplast ha visto la messa a punto de ‘l’isola flessibile’: un sistema che integra robotica antropomorfa e software per gestire la visione. Oggi l’isola è in grado di manipolare fino a sei componenti, con un buon grado di flessibilità per quanto concerne la forma e le caratteristiche tecniche dei pezzi. I tempi di attrezzamento del sistema si limitano alla programmazione dello stesso: si parla di poche ore per ciascuna produzione e/o versione. La meccanica accessoria si realizza su misura in tempi tecnici molto snelli, e spesso è già disponibile da precedenti lavorazioni semiautomatiche, in questo caso sono richiesti solo piccoli aggiustamenti. Attualmente i test condotti mostrano tempi ciclo interessanti e certo migliorativi rispetto i precedenti metodi di assemblaggio, con le dovute discrezionalità legate alla tipologia di produzione. “Lo studio delle possibilità della illuminotecnica e dei sistemi di asservimento e alimentazione –ha concluso Brunetta- stanno portando l’isola verso ulteriori fasi di sviluppo e perfezionamento”. L’obiettivo è quello di mettere a punto un impianto chiavi in mano e un sistema user friendly che possa essere impiegato facilmente nell’industria.

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Un futuro ”DENSO” di progetti

È una tacita legge commerciale: “high quality, low marketing” e in effetti i robot Denso, distribuiti da Klain robotics e da sempre prodotti di riferimento nella robotica di piccolo taglio, raramente presentano guasti. “Il nostro giro d’affari negli ultimi anni, se escludiamo il 2009, ha registrato una crescita costante. Non nascondo che il mio lavoro per ben posizionare il brand in Italia è stato incessante fin dall’inizio, ovvero il 1999”, afferma Fabio Greco, titolare dell’azienda di Brescia che da quasi 15 anni distribuisce la gamma della giapponese Denso, probabilmente il maggior costruttore di robot industriali compatti al mondo. Proprio grazie alla passione di Fabio Greco per questo marchio e alla indubbia qualità e affidabilità, l’impresa ha ottenuto la propria fetta di mercato e dal 2007 è ‘Best Dealer Denso’ per l’Europa. “Oggi Denso è un vero e proprio punto di riferimento per i competitor. Dal 2012 abbiamo aggiunto alla nostra gamma un altro noto brand, Hyundai. Il nostro business è in fase di espansione e ci poniamo sul mercato come dealer, nel senso che, non facendo impianti chiavi in mano, non siamo competitor dei nostri clienti: entro la fine di quest’anno il nostro team si avvarrà di un ulteriore tecnico softwerista, e da inizio giugno è operativa una nuova figura commerciale”. Klain robotics, oltre a consolidare il mercato in Italia, punta ai Paesi dell’Europa dell’Est e del Nord Africa dove, secondo Fabio Greco, si respira un’aria diversa, con una maggiore propensione allo sviluppo tecnologico rispetto al nostro Paese. Per conquistare nuovi segmenti di mercato, oltre a quelli in cui è approdato Denso, Klain robotics dovrebbe inserire nel proprio range anche un robot Scara, disponibile a costi più contenuti. “Si tratta di un robot ‘light’, certamente con prestazioni meno evolute rispetto a Denso, ma competitivo e appetibile per determinati target presenti sul mercato”, spiega Greco. Ma non è tutto. La gamma di prodotto verrà arricchita anche da nuove componenti di meccatronica. A proposito di questo tema, Fabio Greco è anche socio fondatore e membro del consiglio direttivo di Aidam – Associazione Italiana di Automazione e Meccatronica, nata nel 1999 per diffondere in Italia la cultura dell’automazione e della meccatronica. ”Dal 23 al 26 ottobre 2013 organizzeremo a FieraMilano la prima “Mostra delle Intelligenze di processo, dell’impianto, gestionale, per la factory automation, denominata, appunto, mecha-tronika”. Tante le iniziative dunque da parte di Fabio Greco che guida un’azienda giovane e dinamica, forte della qualità dei suoi prodotti, con un turnover di 4,2 milioni di euro, sempre in crescita. Conclude l’imprenditore: “abbiamo allargato lo spazio dei laboratori e ampliato gli uffici. Alla fine dell’anno verrà presentato un robot Denso per un settore tra i più importanti del comparto industriale italiano, mentre è già una realtà Irex 2013, ossia la International Robotic Exhibition, a Tokyo, dove vedremo un prodotto esclusivo per insegnare la robotica ai ragazzi nelle scuole e avvicinarli alla meccatronica”.

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‘La robotica su cui scommettere’ da Il Sole 24 Ore – Platinum LUGLIO 2012

Denso: un prodotto di riferimento nella robotica di piccolo taglio sul mercato italiano soprattutto grazie all’intensa attività portata avanti dal 1999 da K.l.a.in.robotics e dal suo “capitano”, l’amministratore unico Fabio Greco. “La giapponese Denso è uno dei maggiori costruttori di robot industriali compatti al mondo. K.l.a.in.robotics è nata in società con un integratore
e costruttore d’impianti robotizzati. Risale al 2005 la decisione di separarci dal socio e di percorrere la nostra strada autonomamente, con l’intento di rafforzare la diffusione del prodotto Denso sul mercato italiano”. Obiettivo raggiunto: grazie alla passione di Fabio Greco per questo prodotto e alla sua indubbia qualità e affidabilità, l’azienda ha ottenuto la propria fetta di mercato e dal 2007 è “Best Dealer Denso” per l’Europa. K.l.a.in.robotics non si limita, tuttavia, alla vendita dei robot, ma offre un servizio completo. “Abbiamo inserito in azienda due figure dedicate che supportano il cliente anche prima della
vendita, con test di fattibilità dell’applicazione, studio e simulazione del tempo ciclo e sviluppo di software dedicati o di geometrie robotiche specifiche in base all’applicazione. Inoltre, pensiamo di aggiungere nuove figure commerciali
per coprire al meglio il territorio e identificare nuovi spazi di vendita, ad esempio nell’Europa dell’Est o nel Nord Africa, dove non esistono distributori per Denso”, afferma Greco. K.l.a.in.robotics offre training di formazione sui robot ai clienti: “in sede,
a Brescia – specifica l’amministratore unico – cosicché la concentrazione dei partecipanti è totale. Se tenessimo i corsi presso i clienti, quest’ultimi rischierebbero di essere distratti dall’attività aziendale”. Ma come si sta muovendo K.l.a.in.robotics per il prossimo futuro? “Siamo orientati al mondo del packaging: entro l’anno prossimo svilupperemo macchinari dedicati a questo
segmento”, sottolinea Greco. Ma non è tutto. K.l.a.in.robotics punta a distribuire distribuire sul mercato un secondo brand
di robot per andare incontro alle esigenze di committenti che richiedono macchinari di taglia più grande per carichi
di lavoro maggiori rispetto a Denso. “Da qualche mese abbiamo iniziato a commercializzare il robot Hyundai sul mercato italiano: una novità per la robotica di medio-grosso taglio. Puntiamo sulla comunicazione, con interventi su riviste specializzate e partecipazione assidua alle fiere di settore per diffonderne la conoscenza”, sostiene Greco che, non dimentichiamolo, è
anche socio fondatore e membro del consiglio direttivo di Aidam – Associazione Italiana di Automazione e Meccatronica,
nata nel 1999 per diffondere in Italia la cultura dell’automazione, assemblaggio e meccatronica. “In questo ambito – tiene a precisare Greco – quanto a contenuti tecnologici non siamo secondi a nessuno. Per ora sono 65 le aziende che fanno parte dell’associazione. Ma ambirei a coinvolgerne sempre di più, poiché in Italia è difficile ‘fare sistema’ e sarebbe invece essenziale creare sinergie sui mercati, diventando così ancora più competitivi”, conclude il manager.

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‘Arrivano i Robot’ da RMO – MAGGIO 2012

Hyundai Heavy Industries rappresenta uno dei Gruppi coreani maggiormente conosciuti in Occidente, con business che spaziano dalla costruzione di robot industriali, motori marini, pompe, turbine, macchine movimento terra, mezzi industriali, motori e turbine, piattaforme petrolifere off-shore, impianti chimici e petrolchimici. La nuova serie di robot Hyundai, distribuita da K.L.A.IN.robotics, azienda attiva nel settore ormai da anni, è ora disponibile anche per il mercato italiano ed è caratterizzata dall’introduzione del nuovissimo controller HI5. I maggiori settori applicativi sono: spot e arc welding, con tantissime funzioni software già preinstallate nel controller, taglio, manipolazione, sigillatura e distribuzione collanti, palettizzazione, asservimento macchine utensili ecc. La gamma prevede per i mercati extra asiatici la divisa bianca con basamento azzurro, mentre il rosso è il colore per il mercato asiatico e il giallo per l’industria dell’auto. Ce ne parla Fabio Greco, socio unico di K.L.A.IN.robotics, azienda nata ormai 13 anni or sono sotto il segno del robot Denso, e quindi di piccolo taglio: “Hyundai Heavy Industries sta investendo moltissimo nel progressivo rinnovamento della gamma dei robot antropomorfi – dice Greco – e non c’è ragione di pensare che anche questo brand non possa trovare il suo spazio, in un mercato che nel 2011 ha assorbito circa 3.900 robot. Pur con riferimenti e ambiti diversi, ci rimettiamo in gioco, più o meno come nel 1999 quando, appena nati, abbiamo iniziato a proporre il robot Denso, all’epoca del tutto sconosciuto in Italia. Con Denso siamo in un mercato che vale circa 700-800 robot, con Hyundai in un mercato che vale, invece, 3.500 robot circa, dai 10 kg di pay-load in poi”.

Quali applicazioni? Il robot Hyundai è particolarmente adatto alle applicazioni di saldatura e, soprattutto nei modelli HA006, HH010LW, HA020W, per saldatura ad arco. Grazie alla sua robustezza meccanica e all’ottimo accoppiamento meccanico degli assi consente l’esecuzione di giunti di saldatura molto piccoli con processi di saldatura ad alta concentrazione di energia, come ad esempio il plasma welding, senza trasferimento di vibrazioni di movimento. Durante la saldatura è possibile visualizzare sull’ampio display LCD touch tutti i parametri di lavoro in modo da poter controllare in ogni istante il processo. L’ottima funzione di ‘weaving’, e cioè di oscillazione torcia, permette di creare fino a 32 diversi modelli di penzolamento, sfruttando i quattro movimenti base che sono il classico zig-zag, il triangolo, il movimento a L, e ultimo introdotto, il circolare. L’accesso ai vari parametri si fa semplicemente selezionando la riga di programma che contiene la funzione e premendo il comodo tasto di ‘QuickOpen’ situato sul touch screen della pulsantiera, che evita di far scorrere numerosi menù alla ricerca di quanto voluto. Tra le funzioni ‘Utility’ figurano la possibilità di copiare un programma in modo speculare, di copiare, incollare e tagliare parti di programma, di fare modifiche al ciclo anche durante il lavoro grazie alla funzione ‘HotEdit’. È inoltre possibile

Nuovo controller. Il nuovo controller HI5 permette di controllare fino a 16 assi contemporaneamente, è compresa la funzione di separazione assi, sincronizzazione assi e la funzione endless. I sensori di ricerca più utilizzati sono l’inseguimento laser e ad arco, la tastatura ad arco del pezzo e il controllo di altezza arco. Nel mondo della saldatura a punti nel settore automotive la fa da leader il modello HS165 che garantisce un raggio di lavoro di 2.666 mm con una portata di 165 kg. L’ampio range di movimento dei suoi giunti facilita l’operatore nella scelta della miglior configurazione di lavoro. Il polso, che può avere un grado di protezione IP67 e un pay-load pari a 165 kg permette, anche in ambienti logoranti come le fonderie, un’assicurazione di continuità lavorativa e di qualità dei risultati. Nato nelle catene di produzione Hyundai per la saldatura a resistenza è indicato anche nella manipolazione di materiali pesanti, nell’asservimento macchine utensili o presse, nella sbavatura e lucidatura. L’ambiente di esecuzione del Teach Pendant permette, nel caso di applicazioni tecnologicamente molto spinte, di creare direttamente su di essa applicazioni in grado di comunicare tra robot e dispositivi esterni. La nuova consolle di programmazione touch screen 7” LCD a colori consente una programmazione ancora più semplice e veloce grazie all’intuitivo software. È possibile connettere il robot alle periferiche grazie alle schede bus di campo e, nel caso ci sia a disposizione un disegno 3D del pezzo da saldare, è possibile grazie al programmatore off-line HRSPACE 3D eseguire cicli di simulazione o di lavoro direttamente dall’ufficio.

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